DOMODOSSOLA – Gli stessi obiettivi di sempre: raccontare notizie e curiosità dell’Ossola, ma con un nuovo sguardo al futuro. È stato pubblicato dall’editore Grossi l’edizione 2020 dell’ «Almanacco storico Ossolano»; è la numero ventisette. «Questo volume è dedicato alla val Formazza – spiega il curatore Massimo Gianoglio -. Quella di andare a scoprire di anno in anno una delle valli dell’Ossola è la novità che abbiamo introdotto da questa edizione. L’idea è catturare l’interesse di nuovo pubblico proponendo oltre a una serie di articoli di cultura storica generale anche quelli focalizzati su una valle».

L’editore Alessandro Grossi (foto Alberto Lorenzina)

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Così la val Formazza è raccontata attraverso sedici articoli tra arte, storia, alpinismo e tradizioni. Sono raccontate le vicende legate a personaggi storici come una delle prime albergatrici delle Alpi Maria Zertanna originaria di Canza che agli inizi dell’Ottocento aprì una locanda a Zermatt e il fratello Giuseppe Antonio è stato il primo albergatore di Formazza costruendo con i fratelli Anderlini l’albergo della Cascata. Conclude lo spazio dedicato alla Formazza un elenco di proverbi formazzini proposti da Anna Maria Bacher in tich, l’antica lingua Walser, e con traduzione italiana. «Per la prima volta ci siamo aperti anche a un contributo dal lago – spiega Gianoglio – I docenti di storia dell’arte del liceo Cavalieri di Verbania Leonardo Parachini e Gabriella Prandi hanno dedicato un articolo a palazzo Cioja».

Il volume fondato dallo storico Edgardo Ferrari continua a rimanere in vita grazie soprattutto all’editore Alessandro Grossi. «Abbiamo deciso di rilanciare l’Almanacco in modo più moderno perché dopo quasi trent’anni era giusto provare nuove sfide – dice Grossi -. Dopo questa pubblicazione faremo un volume dedicato a Palazzo Silva».