Sulla pettorina ricami con il filo d’oro estratto dalla miniere della valle Anzasca
Il volume, ideato da Beba Schranz, presidente del gruppo «Alte Linde», è stato pubblicato dal Comitato walser di Macugnaga come complemento di una mostra allestita l’anno scorso nel museo di Borca. Si tratta di una monografia a più mani, cui hanno dato il loro contributo Enrico Rizzi (con un elogio alla donne walser), Rosangela Pirazzi (sul costume di Macugnaga), Beba Schranz (analogie e diversità dei costumi delle varie comunità), Enrica Marini e Marialuisa Rizzini (la moda in valle Anzasca negli ultimi due secoli), Margherita Rosina (le stoffe del costume e l’esposizione romana del 1911). Marialuisa Rizzini tratta dei merletti e del ricami della pettorina che è particolarmente originale, poiché il velluto è ornato dai disegni di segale e di vari fiori, ricamati con filo d’oro delle miniere locali. Secondo una tradizione ancora viva a Macugnaga, nel 1600 si decise di adottare il colore nero come ricordo luttuoso di un incendio che distrusse il Dorf.
Il libro ha un corredo fotografico curato dall’art director Paolo Zanzi; fondamentale la collaborazione della Fondazione Giussani-Bernasconi e della ditta Herno. Distribuzione a cura dell’editore Grossi di Domodossola e della libreria Steven di Macugnaga.