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Quadro dell’Ossola

18.00

Quadro dell’Ossola di Nicolao Sottile
Ristampa Anastatica a cura di Grossi Edizioni
pagine: 175
brossura

8 disponibili

COD: 9788889751381 Categoria: Product ID: 1981

Descrizione

QUADRO DELL’OSSOLA

dedicato al Signor FRANCESCO BORGNIS BOLLONGARO

da NICOLAO SOTTILE

canonico e cittadino di Novara

Pubblicato nel 1810 coi tipi di Gaetano Mezzotti – Novara

RISTAMPA ANASTATICA a cura di Grossi Edizioni

Pagine: 175

Brossura

 

“Non è più sulle vaste, pigui e fertili campagne della Lumellina, e del Vigevanasco che voglio rivolgere i miei sguardi, fissare la mia attenzione, ed analizzare alcuni riflessi; ma bensì sugli alti monti, e sulle profonde Valli dell’Ossola, che per la varietà dei punti di vista, pei diversi linguaggi e costumi degli abitanti, pei loro diversi modi di vestire, per la circostanza della loro località e delle politiche loro vicende, non solo presentano al viaggiatore oggetti interessanti, ma somministrano all’uomo che pensa, rilevanti motivi di meditazione…..”

Nei primissimi anni dell’Ottocento, quando l’Ossola era sotto la dominazione francese e la stella di Napoleone assurgeva ad astro assoluto, il sacerdote valsesiano Nicolao Sottile visitò a lungo la valle del Toce accompagnando la visita del prefetto Mocenigo. Di quella visita rese merito nell’opera “Quadro dell’Ossola”, pubblicata a Novara nel 1810. Del libro, una descrizione attenta ed accurata dell’economia e della vita quotidiana degli ossolani quando ancora non c’erano le strade a percorrere le valli, ne esistevano pochi esemplari gelosamente custoditi da bibliofili collezionisti. Era l’unica opera sull’Ossola dell’Ottocento a non essere a disposizione del pubblico e degli studiosi. Ora, la ristampa anastatica proposta dall’editore Grossi, colma una lacuna avvertita dai cultori di cose ossolana e permette di (ri)leggere una terra di montagna con gli occhi di un viaggiatore di due secoli fa.

Reverente fu il giudizio che di quest’opera espresse Renzo Mortarotti nel 1985: “Il Sottile dimostra di conoscere bene la storia dell’Ossola e, sulla base di questa conoscenza, ci offre una descrizione viva e interessantissima dei singoli paesi con tale diligenza d’indagine che nulla di importante sembra sfuggirgli. … Lo sentiamo vicino a noi più di altri che lo seguirono e che scrissero dell’Ossola in modo aulico o con troppo amore di campanile”.

Il volume (175 pp di buona scrittura) si chiude con una domanda non priva di attualità. “Se mai per ventura venisse a spopolarsi l’Ossola, quale è l’abitante delle pianure che vorrebbe intanarsi, e seppellirsi nei suoi monti? Qual è colui che abbandonerebbe un suol fecondo per una terra ingrata, per una terra , che malgrado un lavoro ostinato non può nutrirlo, e che lo costringe per vivere ad andar errando in paesi stranieri, ed a dividersi per anni dagli oggetti più cari al suo cuore? No, non si lascia una madre benefica per una matrigan. Parlo il linguaggio della natura, e questo linguaggio è da tutti inteso, od almeno dovrebbe esserlo. Sono dunque ben preziosi agli occhi del vero politico questi uomini che l’abitudine, ed amor di patria legano, ed incatenano fra l’orrore delle montagne.”

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